La storia

La storia del tratto costiero sul quale sorge Porto Recanati ha avuto nei secoli vari sviluppi.

È noto, infatti, che in questa zona, precisamente sulla sponda settentrionale del fiume Flosis – l’attuale fiume Potenza la cui foce si trovava alcuni chilometri più a sud rispetto a quella odierna – i romani fondarono nel 184 a.C la città di Potentia nell’ambito del processo di colonizzazione della costa adriatica.

A causa delle invasioni barbariche e della guerra gotica della prima metà del VI secolo, gli abitanti di Potentia cercarono scampo nelle alture ai lati del fiume, in zona Montarice e nell’attuale contrada Torretta, dove erano sorti castellari, oppure risalirono la vallata distribuendosi sulle colline e lasciando alle inondazioni e all’impaludamento le terre abbandonate.

Il primo nucleo intorno al quale si è successivamente sviluppata Porto Recanati è il Castello Svevo, la cui data di fondazione risale al XIII secolo, periodo in cui Federico II dona al comune di Recanati le terre su cui sorge l’antico ‘Castrum Maris’.

Il castello viene completato solo durante il XV secolo, mentre il porto tanto agognato è destinato a restare un sogno.

L’attività principale al tempo consisteva nel carico e lo scarico delle imbarcazioni che, in assenza di un vero e proprio porto, erano obbligate ad approdare e ripartire dal castello, pena multe salate.

Agli inizi del XVI secolo sembra potersi avverare il desiderio di costruire lo scalo marittimo; un ingegnere di Venezia, il Maestro Giorgio Spaventa, propone infatti due progetti, lasciati però cadere. Nel 1510 papa Giulio II della Rovere decide di elargire un importante contributo per l’inizio della costruzione che viene affidata al Maestro Michele di Pasquale, architetto della Repubblica Ragusea. I lavori verranno interrotti e ripresi più volte, ma sempre senza esito. Recenti mareggiate hanno svelato la darsena e i primi basamenti di quello che avrebbe dovuto chiamarsi ‘Porto Giulio’.

Negli stessi anni la zona subisce una pesante incursione da parte dei turchi che nel 1518 riescono a penetrare nel forte – causa il tradimento di un greco che vi abitava – compiendo una terribile strage. Proprio per proteggersi da ulteriori attacchi, Roma vuole che sia costruita una ‘Torre Nuova’ presso la foce del Potenza, che viene edificata nel 1575 a delimitare il confine meridionale del territorio portorecanatese e successivamente distrutta durante l’ultima guerra. Il secolo che vede l’importante crescita delle comunità locali è il settecento, periodo in cui vengono attuate le fondamentali opere di bonifica che salvano la zona dall’impaludamento, limitando i casi di malaria.

Superati gli scontri per l’unità d’Italia che hanno interessato in maniera cruenta anche questa zona – ricordiamo su tutti la battaglia di Castelfidardo del 1860 – la popolazione di Porto Recanati cresce senza sosta e le mire indipendentiste portano alla richiesta sempre più pressante di autonomia da Recanati che viene concessa il 15 gennaio 1893, con decreto firmato dal re Umberto I.

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